Uno dei tanti truffatori

Ecco dati che corrispondono a un truffatore che propone prodotti su subito.it, e forse anche altri canali, con l’unico scopo di incassare soldi senza mai mandare nulla:

Giuseppe A.
avinel56@******.it
magazz2010@******.it
Cell: 331867****
IBAN: IT44G36000032000CA008182977

organizzato molto bene con varie comunicazione via e.mail, chiamate da cellulare…
pero alla fine non arriva nulla.

Non é un IBAN di un conto corrente in una banca; per capire meglio leggere estratto del articolo: http://www.ebayabuse.com/?p=6508 :
“Come si vede questi diversamente onesti hanno in comune, oltre all’essere dei mascalzoni, un IBAN, una causale numerica ed il conto presso Banca Sella o Banca CartaLis IMEL SPA.
Quest’ultima non esiste come banca ma é solo una Società per azioni nata da un accordo tra Lottomatica e Banca Sella per emettere moneta elettronica (IMEL sta per Istituto per la Moneta Elettronica). Cioé carte di debito, al pari della più nota PostePay.

LottomaticardE, infatti, quei conti bancari altro non sono che delle ricariche alle carte prepagate indicate nella causale; lette nel modo giusto, le cordinate di Montalto per i fondi ai terremotati si traducono in una ricarica alla Lottomaticard 4294 4106 5066 5019.
Non fosse per l’IBAN, queste carte non sarebbero diverse dalla PostePay ma é appunto questo particolare che fa la differenza, perché inganna inesorabilmente l’acquirente che crede di avere a che fare con un conto corrente bancario.

Ma come possono le Lottomaticard essere associate ad un IBAN e, per di più, unico? Non é possibile, infatti: il codice IBAN, come tutti sanno, identifica inequivocabilmente un conto corrente bancario e solo quello. Ma, da un anno, questo é vero solo nel Resto del Mondo perché in Italia ci hanno pensato le banche e le società finanziarie a mettere confusione dove gli accordi internazionali avevano fatto ordine e chiarezza.
Per la loro tradizionale sete di soldi ad ogni costo, fiutato l’affare, stanno inondando il mercato con mille tipi di monete elettroniche che riempiono ogni giorno le loro casseforti con fiumi di danaro a costo zero e senza rischi. E tanto peggio se qualcuno le usa per truffare.”

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